L’anemia sideropenica è un problema che affligge una persona su quattro nel mondo, prevalentemente donne, bambini e anziani. Si tratta di una problematica fortemente sottostimata, tanto da diventare un serio problema di salute pubblica oltre che un costo importante per la sanità. Per questo motivo è importante favorire la prevenzione e la diagnosi precoce della malattia oltre che migliorare la gestione del paziente.
La lattoferrina è una glicoproteina naturale coinvolta principalmente nella regolazione dell’omeostasi del ferro. La sua funzione principale, infatti, è di legare il ferro e trasportarlo nel plasma. Ogni molecola è in grado di legare e trasportare fino a due ioni ferrici. La capacità della lattoferrina di legare il ferro la rende una potente molecola antimicrobica e antiossidante.
Il ferro infatti è uno dei principali nutrienti che i batteri utilizzano per crescere e moltiplicarsi. La lattoferrina, legando il ferro e sottraendolo quindi ai batteri, ne impedisce la loro moltiplicazione.
Il ferro inoltre è un minerale che in eccesso è tossico per il nostro organismo perché origina le specie reattive dell’ossigeno: la lattoferrina, sequestrando il ferro in eccesso, impedisce che da esso si generino i temibili ROS.
Grazie al suo coinvolgimento nella regolazione dell’omeostasi del ferro, studi clinici hanno mostrato che la lattoferrina è utile nel trattamento dell’anemia in quanto è in grado di migliorare parametri ematologici come il numero dei globuli rossi, l’emoglobina, il ferro sierico totale, la ferritina e l’ematocrito. Il trattamento dell’anemia con lattoferrina risulta essere più sicuro e con meno effetti collaterali rispetto alla classica terapia con ferro.
In recentissime osservazioni, inoltre, la lattoferrina ha anche dimostrato di essere utile nel trattamento delle iperferritinemie.